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Nerina Cardile - Terremoto - 2022 - 75 cl
- Tipologia Vino Rosso
- Denominazione Vino Rosso
- Vitigno 90% Nerello Mascalese, 10% di Nerello Mascalese e Granache
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Zona di produzione
Catania
Etna Versante Nord - Catania
- Annata 2022
- Tipo di suolo sabbioso vulcanico
- Filosofie produttive Artigianale
- Temperatura di servizio 14/18 °C
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Abbinamenti
Carni Bianche
Carni Rosse
Formaggi Semistagionati - Formato 75 cl
- Allergeni Contiene Solfiti
- 0
- Blend
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Descrizione
Nerina Cardile
DNA e cuore Etneo... Sentirai che tuo padre ti è uguale, lo vedrai un po’ folle, un po’ saggio nello spendere sempre ugualmente paura e coraggio la paura e il coraggio di vivere come un peso che ognuno ha portato la paura e il coraggio di dire: “io ho sempre tentato io ho sempre tentato...” Cit. Francesco Guccini, E Un Giorno. Sono cresciuta a contatto con la tradizione vitivinicola familiare etnea, ma nonostante questo ho deciso di intraprendere altre strade. Era una ragazzina molto ribelle e con la voglia “PAZZA” di conoscere, scoprire nuovi posti non riuscivo a stare ferma. Infatti, finito il liceo decisi di studiare Psicologia. Concluso gli studi presso l’università di Padova e conseguito l’abilitazione alla professione, mi sono iscritta all’Istituto superiore di studi Freudiani J. Lacan di Catania, per diventare una psicoterapeuta. Dopo alcuni anni di lavoro come psicologa sia in Sicilia e poi a Milano, deciderò di tornare sulla sua amata Etna e di dedicarmi ad un’altra mia grande passione il “VINO”. C’è sempre stato qualcosa di forte che mi legava a questa terra. Ogni volta che tornavo a casa e vedevo la mia Etna mi sentivo felice e i miei ricordi mi portavano sempre a pensare a quando era bambina. In maniera particolare mi ritornava in mente a quando in estate correvo scalza tra i filari di quella che oggi è diventata la mia vigna e il momento della vendemmia, momento per tutta la mia famiglia di grande gioia e festa. Nonno da giovane aveva costruito un Palmento, dove le persone si appoggiavano per vinificare, e io e gli altri bambini della famiglia avevamo il compito di pigiare le uve con i piedi. Ricordo ancora la freschezza della terra sotto i piedi, la sensazione di libertà che mi dava il pigiare le uve appena raccolte e i vari odori. Il secondo momento che aspettavo con grande ansia era il momento dell’assaggio del mosto, l’attendere la fermentazione e il dover aspettare il giorno di San Martino per poter assaggiare il vino nuovo. A luglio del 2018 torno nel mio piccolo paese Solicchiata e nell’aprile del 2019 vengo assunta presso l’azienda “Vino di Anna”, azienda che mi ha aiutato a crescere sia professionalmente e non solo. Ed è grazie a loro che sono riuscita a mettere in atto il mio sogno, quello di “produrre vino artigianale”. In azienda lavoravo ovunque: in vigna, in cantina oltre ad occuparmi delle visite aziendali e di altri compiti. Mi sento felice e lavoro con il sorriso sempre sulle labbra, mi piace capire e osservare tutto. Nel marzo del 2020 mio padre ha deciso di donarmi la sua “AMATA VIGNA” in contrada Piano dei Daini, vigna che tutt’ora cura come se fosse la cosa più cara che avesse, ed altri terreni fra cui uno in contrada “Rampante” e contrade “Barbabechi”. Questo in contrada “Barbabechi” è il mio grande sogno. E’ un luogo che amo particolarmente e che spero un giorno di poter ripristinare a vigna. Mio padre mi ha trasmesso l’amore per la terra, la vigna e il vino. Non avrei potuto avere un insegnate migliore di lui. Ma dall’altra parte devo tutto anche a mia madre, che mi ha sempre consigliato di inseguire i mie sogni e le mie passioni, di non fermarmi mai anche se talvolta delle scelte possono sembrare “folli”. Così deciderò di fare un salto e andare oltre, vinificando una piccola parte delle uve di questa vecchia vigna e di raccontare una storia attraverso il mio “TERREmoto”