Renato è il ragazzo degli anni ’60 che conosce ogni piega della Tenuta, accanto a lui in ogni scelta le figlie Carla, Michela e Paola. Tre professioniste che nel vino esprimono il rapporto più profondo tra la vocazione di un territorio e i valori di famiglia legati alla sostenibilità ambientale e sociale. Le correnti che soffiano dallo Ionio accrescono le uve che si mantengono ventilate e sane, fresche e asciutte. In estate la danza dei pampini è un delicato moto perpetuo da osservare all’ombra delle palme centenarie. Dallo scambio con le brezze marine trae beneficio anche la folta vegetazione spontanea, una ricca biodiversità endemica che abita i nostri filari. La linea turchese del mare orla questa vigna e ne domina l’esplorazione visiva. Il vigneto che guarda l’Etna è la quota più alta della nostra Tenuta. Il vulcano qui si esprime con uno sbuffo bianco che staziona sulle cime: talvolta di neve, talvolta di fumo. Da una parte il querceto e dall’altra il profilo dei crateri, è il luogo dove scorgere al mattino i primi segnali di vita del vulcano. Vitigni autoctoni, nessun intervento e la scelta ben precisa di assecondare la vocazione di questo lembo di terra, il “bianco”. Questa in sintesi la filosofia enologica di Maugeri. il Carricante in purezza che ad Est trova il suo luogo d’elezione riconosciuto con la menzione Etna Bianco Superiore, il Nerello Mascalese con il quale si produce un elegante rosato e il Catarratto un bianco fresco e fragrante.