Elenco dei prodotti per la cantina Monteleone
Il nostro progetto, di vino e di vita, prende forma nel Luglio 2017 quando, dopo una lunga ricerca, individuiamo due ettari di vigna vecchia a pochi passi dal fiume Alcantara. Siamo ai piedi dell’Etna a poco meno di cinquecento metri sul livello del mare e a meno di cinquanta passi dall’antica Cuba di Santa Domenica, un gioiello bizantino di rara ed integra bellezza. Arrivati qui, in una torrida giornata d’estate, un vento caldo spazzò via, in pochi attimi, i dubbi, le perplessità: era questo il locus amenus che stavamo cercando, il posto giusto dove fare il nostro vino. Negli anni successivi ci siamo dedicati ad ampliare l’azienda con nuove vigne il cui frutto sarà la matrice di nuovi vini. Una storia in divenire la nostra, dove il bello è che il più è ancora da fare. Siamo in tre ad essere protagonisti di questo progetto: l’io narrante, all’anagrafe Giulia Monteleone, mio padre Enrico, ed il mio compagno Benedetto Alessandro, che per mestiere fa l’enologo. La nostra, infatti, non è un’impresa di famiglia, ma più semplicemente una famiglia: la cura della vigna, la produzione del vino sono entrati così prepotentemente nelle nostre esistenze da non riuscire più a tracciare una linea di demarcazione tra vita e lavoro. Le nostre vigne si trovano nel versante Nord dell’Etna, dislocate in due diverse contrade: Cuba e Pontale Palino. Sono grandi differenze di terroir tra una contrada e l’altra, per questo la decisione di vinificare ogni parcella separatamente: ogni etichetta è quindi espressione di una singola vigna. In Contrada Cuba gli ettari vitati sono due: circa un ettaro e mezzo è coltivato a spalliera e risalente al 1970; i restanti cinquemila metri sono invece allevati ad alberello, la tipica forma di allevamento della vite etnea, e risalgono al 1935. Le uve sono le autoctone Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, con piccole percentuali di Alicante. In Contrada Pontale Palino, a circa 700 metri sul livello del mare, possediamo invece poco meno di tremila metri di alberello a piede franco, prefillosserico, il cui immenso patrimonio genetico miriamo a difendere negli anni futuri